Il percorso formativo quadriennale delle scuole afferenti al Network delle Scuole di Psicoterapia Integrata, rilascia e permette di ottenere oltre al conseguimento del diploma che abilita all’esercizio dell’attività psicoterapeutica, cinque certificazioni aggiuntive il cui costo è incluso nel programma di offerta formativa.
Durante il percorso formativo di specializzazione in psicoterapia sono infatti previsti, a partire dal terzo anno, specifici moduli formativi che consentiranno allo studente di acquisire conoscenze e abilità su plurime tecniche terapeutiche, nonché di ottenerne specifica certificazione.
In particolare il percorso rilascia le seguenti aggiuntive certificazioni:
L’EMDR è un metodo psicoterapico, evidence based, strutturato che facilita il trattamento di diverse psicopatologie e problemi legati sia ad eventi traumatici, che a esperienze più comuni ma emotivamente stressanti. E’ uno dei più conosciuti e diffusi trattamenti del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico. Il conseguimento della certificazione di primo livello permette di accedere ai corsi successivi e alle certificazioni internazionali di EMDR Practitioner o Supervisore e a partecipare, una volta completato lo specifico iter formativo, ai corsi avanzati in terapia EMDR.
- Ente certificatore: Associazione EMDR Italia (https://emdr.it/index.php/formazione-2/)
La DBT è un trattamento cognitivo-comportamentale, evidence based, complesso originariamente sviluppato da Marsha Linehan per soggetti a grave rischio suicidario che in seguito è stato specificamente applicato a soggetti che soffrono di disturbo borderline di personalità.
E’ un trattamento d’elezione del disturbo borderline di personalità e ha dimostrata efficacia nei comportamenti impulsivi e in altre condizioni psicopatologiche in cui la disregolazione emozionale gioca un ruolo importante quali la dipendenza da sostanze e da alcool, i disturbi del comportamento alimentare (bulimia, binge eating), la suicidarietà nell’adolescenza, la depressione nell’anziano.
Il conseguimento della certificazione del Workshop introduttivo permette di accedere ai corsi successivi di Training Intensivo ™, elemento nucleare dell’iter formativo di tutti i terapeuti DBT. La partecipazione al training intensivo fornisce la possibilità di iscriversi alla SIDBT in qualità di socio associato e di accedere quindi alle intervisioni con differenti team clinici offerte dalla Società Italiana Dialectical Behavior Therapy - SIDBT.
- Ente certificatore: Società Italiana Dialectical Behavior Therapy - SIDBT affiliata e riconosciuta dal Marsha Linehan Institute (http://www.sidbt.it/dbt/formazione/)
La CBT-E è un trattamento psicologico, evidence based, altamente individualizzato ideato per curare tutte le categorie diagnostiche disturbi dell’alimentazione (approccio transdiagnostico), affrontando i meccanismi cognitivo comportamentali comuni di mantenimento della psicopatologia condivisa ed evolvente dei disturbi dell’alimentazione. La CBT per la bulimia nervosa è stata sviluppata nei primi anni ottanta dal prof. Christopher Fairburn dell’Università di Oxford. L’intervento è stato valutato in numerosi e rigorosi studi controllati e randomizzati e i risultati di queste ricerche hanno portato il National Institute for Clinical Excellence (NICE), a raccomandare la CBT come intervento di prima scelta per la cura della bulimia nervosa. Nei primi anni 2000 il trattamento è stato modificato dal centro CREDO (Centre for Research on Dissemination at Oxford) ed è stato chiamato CBT-E, un’abbreviazione di “Enhanced Cognitive Behaviour Therapy” (terapia cognitivo comportamentale migliorata). Il trattamento ha quattro fasi. La CBT-E ha dimostrato essere adatta per curare tutte le categorie diagnostiche dei disturbi dell’alimentazione degli adulti e promettente su adolescenti. Il training rilascia una certificazione che permette di accedere ai corsi successivi e alle certificazioni internazionali nonché a partecipare, una volta completato lo specifico iter formativo, ai corsi avanzati in terapia CBT-E.
- Ente certificatore: Centre for Research on Dissemination at Oxford (CREDO) - (https://www.cbte.co/for-professionals/training-in-cbt-e/)
La Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) appartiene all’ultima generazione delle psicoterapie cognitive sviluppate negli ultimi vent’anni ed ha formalizzato procedure specifiche per trattare disturbi di personalità. Oggi è in grado di fornire, a terapeuti di qualunque orientamento, strumenti affidabili per guidare l’intervento. In questo corso saranno descritte tutte le procedure passo-dopo-passo che caratterizzano la TMI, al fine di orientare l’azione del clinico in ogni momento del trattamento: dalla fase iniziale di assessment che porta ad una formulazione congiunta del caso, fino alla progettazione e realizzazione del cambiamento, che vede l’accesso a parti sane del sé, l’esplorazione di nuovi schemi e modalità di fronteggiare le difficoltà soggettive, con incremento dell’agency del paziente. Questo avviene attraverso un incremento delle capacità narrative del paziente così come delle sue funzioni metacognitive. Sono incluse la formazione e l’utilizzo della immaginazione guidata con rescripting, il gioco delle due sedie e role-play ed esperimenti comportamentali. Il training avrà un aspetto intensamente esperienziale.
Il conseguimento della certificazione di primo livello (Basic TMI) permette di accedere ai corsi successivi e alle certificazioni TMI Intermediate.
- Ente certificatore: Centro di Terapia Metacognitiva Interpersonale Roma (http://www.centrotmiroma.altervista.org/wp/?p=2241)
Il neurofeedback è una tecnica che consente di visualizza in tempo reale, sul monitor di un computer, la propria attività elettroencefalografica. Lo strumento consente di educare il cervello a produrre onde cerebrali in specifiche ampiezze e posizioni, tanto da divenire capace di rieducare se stesso, fino a raggiungere il pattern di attività desiderato. Nell'ambito della psicoterapia integrata, il NFB è una tecnica di gestione del sintomo che si combina con le tecniche psicoterapiche che lavorano sul funzionamento del paziente. L'efficacia del NFB si è evidenziata nei disturbi dello spettro ansioso come ad esempio l'insonnia, la cefalea muscolo-tensiva e la tachicardia. Ma anche per disturbi del comportamento o difficoltà di attenzione e concentrazione. Si è dimostrato utile nei disturbi psicosomatici, sia a livello gastrointestinale che dermatologico così come nel campo delle dipendenze.
La tDCS (transcranial Direct Current Stimulation) è una tecnica di stimolazione elettrica cerebrale non invasiva. , con varie applicazioni su funzioni motorie e cognitive e sul dolore. una della più comuni tecniche di stimolazione cerebrale non invasiva. Questo metodo è in grado di indurre modificazioni dell'eccitabilità cerebrale che durano a lungo, anche dopo il trattamento. Infatti, la semplicità di tale tecnica, l'assenza di effetti collaterali e la persistenza degli effetti indotti la rendono un'interessante prospettiva per il trattamento di diverse patologie neurologiche e neuropsichiatriche. Nell'ambito della psicoterapia integrata, la tDCS è una tecnica di gestione del sintomo che si combina con le tecniche psicoterapiche che lavorano sul funzionamento del paziente aumentandone l'efficacia complessiva del trattamento. L'efficacia della tDCS si è evidenziata nell'ambito del trattamento delle dipendenze e dei disturbi del dolore cronico.
Ente Certificatore: NeuroCare Group
https://www.neurocaregroup.com
Tecniche che vengono insegnate ma che non prevedono certificazione:
L’Acceptance and Commitment Therapy è una nuova forma di psicoterapia, evidence based, e fa parte di quella che viene definita la “terza onda” della terapia cognitivo comportamentale (Hayes, 2004). L’ACT è basata sulla Relational Frame Theory (RFT): un programma di ricerca di base sulle modalità di funzionamento della mente umana (Hayes, Barnes-Holmes, e Roche, 2001). Alla base di questo trattamento la considerazione che molti degli strumenti che le persone utilizzano per risolvere i problemi, conducono in una trappola che crea sofferenza.
L’ACT prende in considerazione alcuni concetti non convenzionali:
- La sofferenza psicologica è normale, è importante ed accompagna ogni persona;
- non è possibile sbarazzarsi volontariamente della propria sofferenza psicologica, anche se si possono prendere provvedimenti per evitare d’incrementarla artificialmente;
- il dolore e la sofferenza sono due differenti stati dell’essere;
- non bisogna identificarsi con la propria sofferenza.
Si può vivere un’esistenza dettata dai propri valori, iniziando dal presente, ma per farlo si dovrà imparare come uscire della propria mente ed entrare nella propria vita.
In definitiva, ciò che viene richiesto dall’ACT, è un fondamentale cambiamento di prospettiva: uno spostamento nel modo in cui viene considerata la propria esperienza personale. I metodi di cui si avvale forniscono nuove modalità per affrontare le difficoltà di natura psicologica e cercano di cambiare l’essenza dei problemi psicologici e l’impatto che essi hanno sulla vita (http://www.act-italia.org/formazione/).
All’interno del percorso didattico-formativo verranno poi ulteriormente trattate e sperimentate i seguenti trattamenti/tecniche.
La Mindfulness è un trattamento che ha avuto negli ultimi anni una diffusione e un consenso notevoli. La Mindfulness può essere descritta come ‘la consapevolezza che emerge dal prestare attenzione di proposito, nel momento presente e in maniera non giudicante, allo scorrere dell’esperienza, momento dopo momento’ (Kabat-zinn, 2003). Lo sviluppo di tale consapevolezza permette una crescente comprensione e una graduale riduzione dei propri automatismi, reattività e giudizi che limitano la possibilità di approcciarsi alla vita con apertura, curiosità e comprensione reciproca e che, in maniera concomitante, possono essere causa di malessere fisico e psicologico. Oggi esistono numerosi protocolli basati sulla mindfulness destinati ad una molteplicità di condizioni mediche e psicologiche.
La Mindfulness Based Stress Reduction (MBSR) e la Mindfulness Based Cognitive Therapy (MBCT) sono due tra gli interventi basati sulla Mindfulness più largamente utilizzati e di provata efficacia.
La Psicoterapia Sensomotoria è nata come una nuova forma di psicoterapia corporea, diventando progressivamente un approccio psicoterapeutico integrato, specificatamente calibrato per trattare il Disturbo Post-traumatico da Stress (PTSD) e i disturbi post-traumatici complessi, così come gli addentellati relativi allo sviluppo e alla storia di attaccamento del paziente (Fisher & Ogden, 2009). La Psicoterapia Sensomotoria si è ulteriormente arricchita dagli studi delle neuroscienze e gli studi sull’attaccamento e sul trauma (Pat Odgen, Van der Kolk).
La psicoterapia sensomotoria si approccia al corpo come ad un elemento centrale nell’ambito della valutazione e dell’intervento terapeutico, utilizzando specifici strumenti di osservazione, teorie e interventi rivolti in primis al corpo. La Psicoterapia Sensomotoria è particolarmente indicata nei disturbi post-traumatici, intervenendo sulla disregolazione del sistema nervoso autonomo. Il lavoro sul corpo facilita il processamento delle memorie implicite e la regolazione dell’arousal del sistema nervoso autonomo. Nello stesso tempo, nella Psicoterapia Sensomotoria vengono integrati principi teoretici e approcci di trattamento provenienti da differenti tradizioni della salute mentale e della psicoterapia corporea. Questo approccio incorpora attivamente e in modo sostanziale gli aspetti somatici all’interno della terapia, fornendo un approccio mente-corpo fortemente unificato, utilizzando, a seconda delle esigenze, interventi bottom-up o interventi top-down, senza che alcuna dimensione dell’esperienza umana venga pregiudizialmente trascurata dall’agire clinico. In questo processo il terapeuta aiuta il paziente a diventare curioso e interessato al modo in cui le risposte corporee del passato continuano a presentare la loro influenza nel contesto del tempo presente, e a come cambiare queste risposte per consentire un funzionamento più flessibile e adattivo nel presente e nelle proiezioni verso il futuro.
La Psicoterapia Sensomotoria è un approccio che può essere facilmente combinato ed integrato con tutti i principali modelli di intervento clinico.
La Schema Therapy è una psicoterapia integrata del ventunesimo secolo che sinergicamente e sistematicamente combina teorie e tecniche di terapie già esistenti, tra cui la Terapia Cognitivo-Comportamentale, le relazioni oggettuali psicoanalitiche, la teoria dell'attaccamento e la psicoterapia della Gestalt.
La Schema Therapy è una forma di psicoterapia sviluppata da Jeffrey E. Young per il trattamento dei disturbi di personalità e per i disturbi cronici dell'Asse I, per quei pazienti non rispondenti o recidivanti dopo un trattamento con altre terapie, sebbene negli ultimi anni abbia dimostrato comprovata efficacia e applicabilità in una gamma più ampia di disturbi e in differenti contesti clinici. La Schema Therapy mira a individuare insieme al Paziente gli Schemi e le Modalità disfunzionali e dove esse hanno avuto origine nell’infanzia, a riconoscerne gli effetti nella vita e a trovare attivamente modalità funzionali per modificarle.